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Archivio Sara Cerrini Melauri

Sull'insegnamento del leggere e dello scrivere (3)

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Part of Sull'insegnamento del leggere e dello scrivere

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Sull'insegnamento del leggere e dello scrivere (3)

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accettabili quindi come reazioni simili alla febbre che si manifesta dopo un vaccino, o se invece sono indice di un errore di metodo da parte mia, errore che per esempio avrei potuto evirare non attaccando alle pareti dell'aula i soliti cartelloni dell'alfabetiere affinché i bambini se ne servissero come materiale per costruire le loro parole. Inciampando in questa prima difficoltà (ti ripeto non so se dovuta a un mio errore di metodo o a un effettivo ostacolo oggettivo presente nel programma in tal caso per me inadeguato alla mentalità del bambino) l'atmosfera della classe è divenuta più scolastica e pesante e io mi sento adesso in colpa anche perché continuamente tentata di ricorrere all'esercizio collettivo, formale, sistematico come il dettato, la lettura di sillabe ecc... Un'altra ragione che vorrebbe tentarmi a questo «compromesso» è la calligrafia assai imperfetta dei ragazzi (peggio della mia!) che, abituati a spaziare liberamente nei fogli da disegno, mal si adattano alle strettoie dei quadretti e dei righi (tu usi già i quaderni?). Le mie colleghe che seguono il metodo tradizionale mi mostrano quaderni perfetti, tutti eguali però, con cui vorrebbero cercare di attirarmi dalla loro.
Vorrei sapere: hai incontrato anche tu simili difficoltà? Non ti sembra che con qualsiasi metodo e più che mai con questo il problema di conciliare spontaneità e tecnica sia ancora vivo e in parte insoluto?