Sull'insegnamento del leggere e dello scrivere (1)
Media
Part of Sull'insegnamento del leggere e dello scrivere
Title
Sull'insegnamento del leggere e dello scrivere (1)
extracted text
25-11-'54
Caro Collega,
scambiai con te alcune parole al Congresso della C.T.S. a Signa e siccome mi parve che anche tu fossi occupato a risolvere problemi simili ai miei per il tuo insegnamento in 1°, mi decido a scriverti per vedere se, con più calma, posso chiarire alcuni dubbi ed eventualmente iniziare fra i tuoi e i miei bambini una corrispondenza utile a entrambi. Anzitutto ti avverto che io sono una vera novellina in fatto di scuola attiva: teoricamente forse (per i concorsi cui ho partecipato e per il mio diploma di vigilanza) sono abbastanza aggiornata, ma in pratica, sebbene veda ogni momento i miei errori, non riesco ad attuare che la centesima parte di quello che vorrei. Questo non so se dipende da una mia reale incapacità a tradurre in pratica quello che penso o al contrario da una realtà oggettiva che io ancora non ho bene interpretato e che si oppone quindi alle mie idee campate in aria. In altre parole, io non so ancora se i difetti che vedo nei miei scolari sono attribuibili a me o a loro, perciò penso che il confronto con un'altra classe o meglio ancora lo scambio con essa di alcune esperienze, mi aiuti a capire meglio. Come accennai in commissione a Signa io nel mese di ottobre ho presentato ai miei dieci contadinelli (tutti molto...agresti e stupiti di quello che vedono e fanno) le varie possibilità che avevano nella scuola di agire, di giuocare, di esprimersi, di vivere: nel primo mese tutta l'attività
Caro Collega,
scambiai con te alcune parole al Congresso della C.T.S. a Signa e siccome mi parve che anche tu fossi occupato a risolvere problemi simili ai miei per il tuo insegnamento in 1°, mi decido a scriverti per vedere se, con più calma, posso chiarire alcuni dubbi ed eventualmente iniziare fra i tuoi e i miei bambini una corrispondenza utile a entrambi. Anzitutto ti avverto che io sono una vera novellina in fatto di scuola attiva: teoricamente forse (per i concorsi cui ho partecipato e per il mio diploma di vigilanza) sono abbastanza aggiornata, ma in pratica, sebbene veda ogni momento i miei errori, non riesco ad attuare che la centesima parte di quello che vorrei. Questo non so se dipende da una mia reale incapacità a tradurre in pratica quello che penso o al contrario da una realtà oggettiva che io ancora non ho bene interpretato e che si oppone quindi alle mie idee campate in aria. In altre parole, io non so ancora se i difetti che vedo nei miei scolari sono attribuibili a me o a loro, perciò penso che il confronto con un'altra classe o meglio ancora lo scambio con essa di alcune esperienze, mi aiuti a capire meglio. Come accennai in commissione a Signa io nel mese di ottobre ho presentato ai miei dieci contadinelli (tutti molto...agresti e stupiti di quello che vedono e fanno) le varie possibilità che avevano nella scuola di agire, di giuocare, di esprimersi, di vivere: nel primo mese tutta l'attività