Per intercessione del marito, Tullio Melauri, sopravvissuto all'Olocausto e rifugiato in Israele, Sara Cerrini entrò in contatto con Ilana Heller Hasson, maestra ebrea di origini lucchesi, rifugiatasi anch'essa in Israele dopo la guerra. Le due maestre decisero di avviare un'intensa attività di corrispondenza fra le proprie classi.
Sulle macerie della seconda guerra mondiale, l'obiettivo di queste grandi donne, fu quello di costruire un “dialogo internazionale” tra le due scuole, che si concretizzò attraverso l'esercizio della corrispondenza. Questo sentimento di cooperazione internazionale, che traspare dai carteggi privati, è da inquadrarsi storicamente nel momento in cui Firenze, sotto la guida del sindaco Giorgio La Pira e del suo collaboratore padre Ernesto Balducci, si faceva promotrice di tale sentimento attraverso i gemellaggi internazionali. Nello specifico, il “gemellaggio Doccia-Ruhama”, fu un esempio di "gemellaggio ante litteram". L'obiettivo di Sara Cerrini fu quello di coinvolgere i propri alunni in una esperienza che insegnasse loro ad aprirsi a realtà altre per allontanare pregiudizi e stereotipi e infine, permettere loro di “uscire dalla marginalità rurale di Doccia"