La didattica integrativa di Sara Cerrini prevedeva lavori di gruppo che andavano oltre il programma statale, e la tipografia scolastica, che si rifaceva alle teorie del pedagogo francese Célestin Freinet, era una di queste. I bambini scrivevano liberamente i propri articoli, li impaginavano, allegavano disegni e si davano turni alla stampa. In classe, sebbene molto semplificata, nacque una vera e propria tipografia, capace di stampe nitide e di tirature elevate. Gli alunni imparavano a maneggiare i caratteri tipografici, allineandoli sul regolo, tirando le bozze di stampa, corrette in fase finale dalla maestra. Nacque così l'idea del "Libro di Vita", oggi chiamato giornalino scolastico. Il primo giornalino della scuola di Doccia nacque dalla Corrispondenza con gli alunni della scuola di Certaldo del maestro Bruno Ciari. Venivano stampanti e poi pubblicati; con il limografo se ne facevano tante copie pronte per essere inviate per posta agli alunni di scuole lontane. Il giornalino “Chicchirichì” arrivò fino in Israele. La stampa ebbe un grande valore sociale in quanto destinata ad instaurare un crescente dialogo tra le varie scuole con cui le classi di Sara Cerrini entrarono in contatto. Stampa e Corrispondenza permisero agli alunni di Doccia di imparare a vivere in un clima di cooperazione, di dialogo e soprattutto di conoscenza e di apertura verso l' altro.