Sara Cerrini Melauri
"Da sola, in campagna, gli obiettivi che mi ero proposta in parte li avevo raggiunti: avevo ottenuto una scuola nuova, avevo rinnovato la didattica e il rapporto tra me e gli scolari, avevo aperto la mia classe sia verso l'ambiente vicino che quello lontano(la nostra corrispondenza come ho già detto era giunta fino Israele). Il comune, stimolato dalle nostre lettere, si stava ora preparando a dare l'acqua e il telefono al paese e fra giorni si sarebbe messo ad asfaltare la strada; le scuola era ormai tutta addobbata dalle nostre pitture e le famiglie cominciavano ad avere fiducia nei miei metodi"
Nata a Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa, nel 1920, da genitori toscani, a soli due anni Sara Cerrini si trasferisce a Napoli, dove trascorre la sua infanzia. Nel 1934 si iscrive all’Istituto magistrale, ma l’improvvisa morte del padre, nel 1936, la fa trasferire con la famiglia (la madre e la sorella Tina) a Firenze, dove conclude gli studi e comincia, nel 1940, ad insegnare nelle scuole elementari. Questi sono gli anni difficili della guerra e della Liberazione, cui seguono i primi passi del complicato processo di ricostruzione. A Firenze conosce e frequenta uomini di cultura come Ernesto Balducci e Aldo Capitini, con i quali intesserà un fitto e duraturo scambio epistolare.
Nel 1950 ottiene il posto di ruolo e sceglie di insegnare nella piccola scuola di Doccia, paese di campagna, situato nel comune di Pontassieve, dove rimane per dieci anni, fino al 1960. È un decennio intenso di insegnamento, ma anche di riflessione sulla didattica elementare e sui suoi principi pedagogici. Entra in contatto con il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) e si avvicina alle tecniche di Célestin Freinet.
Corrisponde e collabora con educatori come Bruno Ciari e Mario Lodi e scrittori come Gianni Rodari. Scrive per «Cooperazione Educativa», entrando in contatto con Aldo Pettini e Giuseppe Tamagnini, poi, nel 1956, incontra Maria Maltoni, che aveva già lasciato la sua scuola di San Gersolé ed aveva assunto la carica di Consigliere comunale a Pontassieve.
Sposatasi con l’Ingegnere Tullio Melauri nel 1959, accetta nel 1960 l’offerta di un trasferimento alla famosa Scuola Città Pestalozzi di Firenze. Il suo temperamento libertario e la sua concezione sociale comunitaria la rendono però insofferente alla rigida struttura organizzativa della scuola, come documentato dallo scambio epistolare con il direttore della scuola, il pedagogista Raffaele Laporta. Dopo soli tre anni, nel 1963 decide quindi di lasciare Firenze per tornare nella sua amata Doccia per l’ultima parte della sua carriera di maestra elementare, che si concluderà nel 1966, dopo ventisei anni di insegnamento.
Si iscrive allora alla Facoltà di Magistero dell’Università di Firenze, dove, nel 1971, si laurea in Pedagogia, raccogliendo nella sua tesi le esperienze fatte non solo come maestra di scuola elementare, ma anche come volontaria nei quartieri della città. Nel frattempo i suoi articoli, riguardanti la propria esperienza didattica, continuavano ad essere pubblicati sulle riviste «Cooperazione Educativa», «Scuola-Città», «Riforma della Scuola» ed «Il Giornale dei Genitori». Iniziò a dipingere e scrive poesie, scoprendo di aver maturato, in modo libero e personale e a contatto con i bambini, una propria visione dell’arte e della poesia. Esperienze fondamentali furono i viaggi compiuti con il marito Tullio, in Israele nel 1966, in Russia nel 1969 e a Parigi nel 1970, documentati da quaderni di riflessioni redatti in forma diaristica. Del 1971, subito dopo la laurea, fuesposta la sua prima mostra, realizzata nello studio a Campo di Marte, e compì un secondo viaggio in Russia.
Dopo una breve e insoddisfacente esperienza come assistente universitaria, decise di dedicarsi a dare forma artistica ai suoi sentimenti e al suo pensiero. Dal 1972 il suo lavoro creativo diviene sistematico, con la pubblicazione dalla Giuntina della raccolta di poesie Io, tu, noi , che riceve la Menzione d’Onore al Premio Goldoni di Venezia e la prima personale di pittura alla Libreria Caldini-Migliorini di Firenze. Al 1972 risalgono anche la scomparsa della madre e un primo viaggio in Jugoslavia. Dal 1973 la sua biografia è scandita dalle numerose mostre, dalla pubblicazione dei suoi libri e da viaggi, fra cui il secondo in Israele, nel 1976, che le daranno spunto per la compilazione di densi resoconti, sempre redatti in forma diaristica. Nel 1977 pubblica al Centro di Documentazione di Pistoia Dal bambino alla comunità, una raccolta dei suoi articoli di didattica e pedagogia. Il 29 Maggio 1995 gli fu conferito il Diploma di Benemerenza per l'opera svolta a favore dell'istruzione elementare dal Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
Il 27 Dicembre del 2003, per volantà di tutti i suoi ex alunni di Doccia, nacque " l'Associazione Culturale Il Paese sulla Collina Sara Cerrini" e l'anno successivo, l'8 Maggio del 2004, partecipò alla festa di inaugurazione dell'associazione insieme a tutti i suoi alunni. Donò all'associazione tutto il proprio materiale inerente agli anni di insegnamento. Sara Cerrini morì il 13 Novembre del 2012 all'età di 92 anni. Per sua volontà, le spoglie riposano nel piccolo cimitero di Doccia, vicino alla sua amata scuola che adesso, sede dell'Associazione, è diventata custode dei suoi tesori.